lunedì 11 marzo 2013

BOHO CHIC

John Everett Millais - Ritratto di Sophie Gray
 
Chic è sinonimo di eleganza
Boho abbrevizione di boheme.

Da qui Boho-Chic (o Bobo-Chic, fusione delle iniziali di Bourgeois e Bohémien): lo stile modaiolo nel quale confluiscono elementi della cultura bohemien (in francese = zingaro) e hippy dei tardi anni sessanta.

Lo stile acquisisce la sua massima popolarità durante gli anni 2004-2005, dopo che l'attrice e modella anglo americana Sienna Miller lo esibisce in occasione del Glastonbury Festival del 2004 (in verità Sienna lo aveva già mostrato in alcuni precedenti servizi fotografici del 2003). 
Sienna Miller at Glastonbury Festival

Nonostante esso, nella sua versione più recente, prenda le mosse dai look di Sienna (al punto che, in Inghilterra, venivano chiamate "Siennas" le ragazze che vestivano così) i più ne attribuiscono la diffusione alla supermodella Kate Moss


 
Gli elementi base del boho-chic si riassumono, principalmente, in gilet con pelliccia, tuniche ricamate, stivali da cowboy o da squaw, leggings, hobo-bags (cioè borse da vagabondo), gonne lunge e svolazzanti, shorts. 


Interessante è sapere che alcuni elementi base del boho-chic, non traggono solo ispirazione dal movimento hippy della fine degli anni 60, tornando, di quando in quando, in modo rivisitato, puntualmente di moda, ma vengono addirittura associati allo stile delle donne della confraternita Pre-Rafaellita della seconda metà del 19esimo secolo.

DSquared2 Collezione Promavera-Estate 2012




 ELEMENTI DI BOHO PRIMAVERA ESTATE 2013







La corrente artistica dei Pre-Rafaelliti, costituita da un gruppo di pittori, poeti e critici, inglesi - che, rifiutando ogni sorta di accademicità della pittura, si ispirava ai pittori italiani, precedenti a Raffaello, per l'assenza di contaminazioni dovute agli insegnamenti delle varie scuole -, fu fondata nel 1848 da William Holman Hunt, John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti; quest'ultimo amante, poi marito, di Lizzie Siddall, la Super modella dell'epoca.

Delle molte analogie tra la "Supermodel" del passato e la più grande Top dei giorni nostri: Kate Moss, appunto, parla Lucinda Hawksley, storica inglese, pronipote di Charles Dickens, nella recente biografia di Lizzie Siddal.

Entrambe inglesi, entrembe clamorosamente magre e diverse dalle altre, entrambe dipendenti da sostanze stupefacenti, raggiungono la stessa celebrità, la stessa allure maledetta e la stessa fama di bellezze imperfette. Entrambe detestano i giornalisti, mentre sono amatissime: la prima dai pittori,  perchè l'uso delle droghe le consentiva di resistere a ore di posa completamente rilassata; la seconda dai forografi, per tutto ciò che ha saputo suscitare nell’immaginario globale.

Lizzie, anoressica e dipendente dal laudano [nel dipinto Beata Beatrix, ritratto postumo che fece Dante Gabriel Rossetti, una colomba le porge un fiore di oppio, mentre lei assiste in posa estatica].

Kate, "il naso sottile, la scriminatura nel mezzo, le sopracciglia perfettamente arcuate... e lo sguardo assente. Come solo le droghe lo sanno rendere" (1).

Particolare di Ophelia (Everett Millais). La modella è Lizzie Siddal

Kate Moss
(1) Tratto da: "Come si fa a diventare Kate?" di Carlotta Magnanini su d.repubblica.it

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